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Visualizzazione dei post da febbraio, 2016

Il Sessantotto

Probabilmente l’iter della legge avrebbe avuto un andamento molto più accidentato, se nel frattempo non fosse scoppiato nel Paese il Sessantotto .   In questo contesto di straordinaria mobilitazione collettiva e di eccezionale fermento culturale, il dibattito sullo Statuto si accende. Il 4 gennaio 1969, parlando a Avola , Brodolini annuncia un disegno di legge per varare lo Statuto del sindacato nell’impresa che garantisca i diritti della persona nei posti di lavoro. A tale scopo chiama Gino Giugni a presiedere una Commissione con l’incarico di elaborare in tempi brevi la proposta da sottoporre alle organizzazioni sindacali ( Nota consegnata il 5 marzo dal ministro del lavoro alle organizzazioni sindacali ; Osservazioni sul documento consegnato dal ministro del lavoro: “Tutela della libertà, sicurezza e dignità dei lavoratori nei luoghi di lavoro” ). Il 9 aprile la polizia spara ancora a Battipaglia mentre è in corso la protesta per la chiusura del locale tabac

Brodolini ad Avola 4 gennaio 1969

Se il mio primo impegno assunto quale ministro del lavoro è stato quello di venire ad Avola, ciò non è avvenuto a caso. Era mio dovere rendermi conto di come situazioni economiche e sociali, che appartengono ad un’altra società e ad un altro secolo, ancora gravino sulla Sicilia e chiedano, soprattutto a chi ha la responsabilità delle maggiori decisioni, la attuazione urgente di politiche in grado di creare le condizioni per un definitivo superamento di ingiustizie antiche che suonano scandalo per un Paese civile, progredito, che voglia essere socialmente avanzato. I cosiddetti fatti di Avola non sono un evento occasionale ma il frutto di una condizione di arretratezza secolare che non può più attendere lente maturazioni. Non potremmo comprendere i motivi di quanto è avvenuto il 2 dicembre del 1968 se non fossimo in grado di intendere i problemi della Sicilia, così come storicamente si sono configurati, e non sapessimo estrarre da essi un giudizio severamente critico sull’azione stessa

Gli anni Sessanta

A partire dalle proteste popolari e antifasciste contro il Governo Tambroni avviate a Genova nel mese di giugno 1960 il quadro generale dell’Italia cambia velocemente. Gli equilibri politici conoscono un’evoluzione con la nascita dei governi di centro-sinistra a partire dal 1962. Nel dicembre del 1963 si ha la formazione del primo governo presieduto da Aldo Moro. Nel discorso alle Camere , il presidente del Consiglio dichiara il proposito di definire, sentite le organizzazioni sindacali, uno Statuto dei diritti dei lavoratori al fine di garantire dignità, libertà e sicurezza nei luoghi di lavoro (intanto la legge n. 7 del 9 gennaio 1963 stabilisce il divieto di licenziamento a causa di matrimonio). Nel febbraio 1964 la Segreteria della CGIL formalizza con una lettera a Nenni non solo il proprio giudizio positivo sullo Statuto, ma ribadisce la richiesta che la legge garantisca i diritti costituzionali dei lavoratori, la giusta causa nei licenziamenti e il riconosciment

Gli anni Cinquanta

Nel giugno 1954 si tiene a Milano il convegno della Società Umanitaria sulle condizioni del lavoratore dell’impresa industriale ( foto ). Vi partecipano sindacalisti della CGIL, della CISL, della UIL, le Acli, giuristi, imprenditori, parlamentari. Mentre Di Vittorio ripropone la necessità di una legge, sullo Statuto dei lavoratori afferma nella sua relazione Renato Bitossi: “Tratterò in questo mio intervento sulla relazione del prof. Calamandrei un aspetto della situazione sindacale che in generale è meno conosciuto se non da coloro che, quotidianamente, per i loro incarichi di rappresentanza degli interessi dei lavoratori, seguono da vicino la loro vita, nelle fabbriche, nelle campagne, in ogni luogo di lavoro. Si tratta della salvaguardia dei diritti dei lavoratori nei luoghi di lavoro, del loro trattamento economico e normativo, di preservare la salute e l’integrità fisica dei lavoratori contro gli abusi padronali, contro i sistemi di ogni genere adottati