Abbiamo il dovere di difendere le libertà democratiche e i diritti sindacali che sono legati alla questione del pane e del lavoro; abbiamo il dovere di difendere i diritti democratici dei cittadini e dei lavoratori italiani, anche all’interno delle fabbriche. In realtà oggi i lavoratori cessano di essere cittadini della Repubblica italiana quando entrano nella fabbrica. Anche certi studiosi, prima ancora che noi annunciassimo la nostra iniziativa per la presentazione di uno “Statuto per la difesa dei diritti, della libertà e della dignità del lavoratore nell’azienda”, hanno riconosciuto questa esigenza, che però gli industriali non vogliono riconoscere. Quando al congresso dei chimici io annunciai l’idea di proporre lo “Statuto”, qualche giornale degli industriali scrisse: “Ma Di Vittorio dimentica che le aziende appartengono ai padroni e che coloro che vi entrano debbono ubbidire ai padroni”. È una risposta, questa, che rivela proprio una mentalità feudale, che rivela come i lavorato...