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Visualizzazione dei post da agosto, 2018

LA CGIL NEL NOVECENTO - NEWSLETTER AGOSTO 2018

2 agosto 1980, Bologna, 38 anni fa la strage 4 agosto 1974, cronache dall’inferno dell’Italicus Volevano “seppellire la democrazia sotto una montagna di morti” Il sonno della ragione genera mostri. Agosto, il mese delle stragi Il 6 agosto 1968 appare sul settimanale «Tempo» la rubrica di Pasolini 'Il caos'. “Perché ho accettato di scrivere per “Tempo” la presente rubrica? – si chiede lo stesso Pasolini – É una domanda che faccio a me stesso, più che per rispondere preventivamente a coloro, che con simpatia o con antipatia, me la porranno. Ci sono molte ragioni: la prima è il mio bisogno di disobbedire a Budda. Budda insegna il distacco dalle cose (per dirla all’occidentale) e il disimpegno (per continuare con il grigio linguaggio occidentale): due cose che sono nella mi

Perché lavorare per la CGIL e nella CGIL non è un mestiere come un altro, di Ilaria Romeo

Il 29 novembre del 1988 Bruno Trentin viene eletto segretario generale della CGIL. Il primo atto della sua Segreteria è la Conferenza programmatica di Chianciano nell’aprile successivo. Trentin rompe gli indugi e illustra il suo progetto, avanzando l’ipotesi di una nuova CGIL, sindacato dei diritti, della solidarietà e del programma ed avviando un processo di autoriforma che proseguirà con la Conferenza di organizzazione di Firenze del novembre 1989 ed il Congresso di Rimini del 1991 per concludersi nel giugno 1994 a Chianciano con la seconda Conferenza programmatica della Confederazione. “Un rinnovamento dei gruppi dirigenti della CGIL e del loro metodo di lavoro – affermava Trentin nell’aprile 1989 – è possibile e necessario: io avverto questo problema come il compito principale che mi incombe […] Ma non aspettatevi da me un rinnovamento degli uomini separato da un rinnovamento delle politiche, del programma, e della strategia della nostra organizzazione. E non aspettatevi d

Agosto, il mese delle stragi. Un articolo di Ilaria Romeo

Negli anni ’70, agosto è il mese delle ferie e del tutto chiuso. E’ il mese del ritorno dei migranti italiani verso le loro radici, ma è anche il mese delle stragi: quella del treno Italicus del 4 agosto 1974, della stazione di Bologna del 2 agosto 1980 (sempre ad agosto - si dice - doveva scattare il golpe di Edgardo Sogno). Attorno all’una del mattino del 4 agosto 1974 , all’uscita dalla galleria degli Appennini, nei pressi della stazione di San Benedetto Val di Sambro (Bologna), un ordigno ad alto potenziale esplode nella quinta vettura del treno Espresso 1486  Italicus  diretto a Monaco di Baviera, determinando la morte di 12 viaggiatori e il ferimento di moltissimi altri. Il 9 agosto si svolgono - a Bologna - i funerali di Stato. Piazza Maggiore è affollata. I carri funebri arrivano alla Basilica di San Petronio. Tra le autorità presenti, Enrico Berlinguer e Amintore Fanfani. In aereo giunge anche il Presidente della Repubblica Giovanni Leone ( GUARDA IL VIDEO ). T

Bruno Trentin

Vittima di una banale caduta in bicicletta , nell’agosto 2006 Bruno Trentin viene ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Bolzano. Morirà esattamente un anno dopo, il 23 agosto 2007, stroncato da una polmonite resistente alla terapia antibiotica. “Esprimo il dolore mio e di tutta la Cgil per la scomparsa di Trentin – dirà l’allora segretario generale della confederazione Guglielmo Epifani –. Bruno ha rappresentato in tutto il dopoguerra un punto di riferimento fondamentale nella lotta per la democrazia, l’uguaglianza sociale e per i diritti del mondo del lavoro. Si può dire che non c’è pagina nella storia della Cgil e del movimento sindacale italiano in cui non sia stato protagonista. Il Piano per il lavoro, la programmazione economica, la centralità del Mezzogiorno, le lotte operaie dell’autunno caldo, la stagione del sindacato dei diritti, gli accordi fondamentali del ’92 e del ’93 […]. Bruno lascia una lezione di grande rigore morale, coerenza e autonomia difese con intrans

Giuseppe Di Vittorio

Dall’appello in difesa degli ebrei italiani contro la svolta razzista di Mussolini del 1938 all’ultimo discorso pronunciato a Lecco; dal ricordo del Primo maggio 1945 (il primo dell’Italia liberata) alle parole di Trentin pochi giorni dopo la sua morte; dai verbali delle riunioni in Cgil nelle calde giornate del 1948, quando si consumò la scissione sindacale, al processo nella riunione della direzione del Pci per la posizione assunta sui fatti d’Ungheria, i testi che segnaliamo a seguire offrono al lettore un’immagine di Di Vittorio a tutto tondo, presentando tutte le sfaccettature di una persona - e di una personalità - amata probabilmente come poche altre nella storia del nostro Paese, cui il sindacato e l’Italia devono molto. Guarda on line la mostra GIUSEPPE DI VITTORIO, EROE DEL LAVORO Di Vittorio a fianco degli ebrei italiani Bruno Buozzi nei ricordi di Giuseppe Di Vittorio L'”Alba” racconta il viaggio Cgil in Urss alla ricerca dei prigionieri italiani 25 aprile,