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Visualizzazione dei post da aprile, 2018

NEWSLETTER APRILE 2018

Il 1° aprile del 1948 viene assassinato a Camporeale, al confine tra le province di Trapani e Palermo, il segretario della Camera del lavoro Calogero Cangelosi, socialista e dirigente delle lotte contadine Il 14 aprile del 1988 muore Camilla Ravera, tra i fondatori del Pci nel 1921, dirigente per molti anni dell’Unione donne italiane, sarà la prima donna a diventare senatrice a vita nel 1982 AI  PARTIGIANI  ED ALLE  PARTIGIANE  DI IERI, DI OGGI E DI DOMANI. BUON  25 APRILE  A TUTTI E A TUTTE NOI 25 aprile, da Togliatti a Pertini le parole della libertà Donne nella Resistenza Il 25 aprile attraverso i documenti dell’Archivio storico della CGIL GUARDA IL VIDEO   LEGGI ANCHE: Il 25 aprile di Bruno Trentin Genova, 25 aprile: la città è stata liberata L’8 settembre di Bruno Trentin L’«Alba» dell’8 settembre I primi giorni della Resistenza a Genova “ Lavoro” e Resistenza La Resistenza in convento Lina Fibbi, una storia partigiana PEPITE

Tutti eredi della lotta partigiana, intervista a Vittorio Foa, «l'Unità», 25 aprile 1995

Bruno Gravagnuolo: Foa, c'è chi ritiene come Renzo De Felice, che il 25 aprile sia stato l'epilogo di  uno scontro ristretto, consumatosi tra l'élite fascista e quella antifascista. Sempre per De Felice il vero  momento cruciale, traumatico, è stato per l'Italia l'8 settembre. In che senso invece il giorno della  Liberazione rimarne per te una data «fondante»? Vittorio Foa: Anch'io attribuisco molta importanza all'8 settembre. E non perché sia il simbolo dello  sfascio, come pensa De Felice. Al contrario. Di lì parte la replica a tutto quello che era stato il  fascismo. Momento di scelta dunque, e di recupero dell'identità nazionale tradita dal fascismo. Però il  25 aprile fu una data ancora più importante, una giornata di delirante entusiasmo. Io partecipai  all’insurrezione di Milano e ne ho un ricordo vivissimo. Assaporavamo una enorme disponibilità verso il futuro. Era come se il domani ci appartenesse. Tuttavia, e qui sono molto polemico ver

Donne nella Cgil, di Ilaria Romeo (Archivio storico CGIL nazionale)

Rispetto alla partecipazione femminile ai movimenti ed agli scioperi che  precedono  la Liberazione, la presenza delle donne nella ricostituita Cgil unitaria è estremamente esigua.  Lo stesso Di Vittorio al I Congresso Cgil dell’Italia liberata, tenutosi a Napoli nel gennaio 1945, dichiara “che un difetto essenziale dei nostri sindacati è l’assenza delle donne”  ( LEGGI ) .  Per compensare questa assenza il Congresso del 1945 delibera l’istituzione di una Commissione femminile nazionale. La Commissione  sarà  formalizzata due anni dopo, al Congresso di Firenze del giugno 1947 :   il  contesto politico nazionale cambia radicalmente, viene meno il patto che aveva sostenuto l’azione dei partiti antifascisti, i comunisti escono dal Governo, sale la tensione internazionale. Nel Paese si acuiscono i conflitti sociali in un clima di contrapposizione politica sempre più acceso. Nelle campagne cresce la protesta contadina che si manifesta con un imponente movimento per l’occupazione

Nel suo volto la storia dei cafoni

Pepite d’Archivio: ancora Gianni Rodari su Giuseppe Di Vittorio in un NUOVO, bellissimo testo da leggere tutto d’un fiato. Il brano, recuperato da Ilaria Romeo (responsabile dell’Archivio storico CGIL nazionale che lo conserva)  è tratto da «Paese Sera» del 3 novembre 1977 “Il 3 novembre del 1957 moriva a Lecco, dove si era recato per inaugurare la sede della Camera del lavoro, Giuseppe Di Vittorio. Ricordo la commozione di quelle ore, mentre la salma veniva trasportata a Roma per i funerali. Ricordo quei funerali. Roma ne ha conosciuti di più grandiosi. Quello di Togliatti, anni dopo, ebbe le proporzioni di una gigantesca manifestazione di forza. Ma non si è mai vista tanta gente piangere come ai funerali di Di Vittorio. Anche molti carabinieri del servizio d’ordine avevano le lacrime agli occhi. La cosa non stupiva. Di Vittorio non era stato solo il capo della Cgil e per lunghi anni un dirigente tra i più popolari del Pci: era diventato un uomo di tutti, stava nel cuore de