E’ Giuseppe Di Vittorio il primo a parlare esplicitamente della necessità di uno Statuto dei diritti dei cittadini lavoratori. Prendendo la parola nel corso dei lavori del Congresso del Sindacato dei chimici dell’ottobre 1952, Di Vittorio formula una proposta destinata ad assumere una grandissima importanza nella storia del Paese affermando: “I lavoratori sono uomini e liberi cittadini della Repubblica Italiana anche nelle fabbriche, anche quando lavorano […] - scrive il segretario su l'Unità dell'11 ottobre 1952 - Nell’interesse nostro, nell’interesse vostro dei padroni, nell’interesse della patria, rinunciate all’idea di rendere schiavi i lavoratori italiani, di ripristinare il fascismo nelle fabbriche […] Io voglio proporre a questo Congresso una idea che avevo deciso di presentare al prossimo congresso della CGIL […] facciamo lo statuto dei diritti dei lavoratori all’interno dell’azienda. Formulato in pochi articoli chiari e precisi, lo statuto può costitu