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LaCGILnelNovecento_Newsletter marzo 2020


10 marzo ’48. La mafia uccide Placido Rizzotto



Come ogni 21 marzo, la Cgil insieme a Libera ha ricordato tutte le vittime innocenti delle mafie. Lo ha fatto nonostante il virus ci abbia imposto l’isolamento, con una campagna social






I NOSTRI SPECIALI


Le donne saranno il motore della ripartenza

“Il voto alle donne è inutile”. Così Mussolini diede inizio al Ventennio

Dalla spagnola alla spaziale, il contagio nel Novecento

Anche il mondo del calcio si è fermato. Nella storia un solo precedente, nel 1915, per la prima guerra mondiale

L’Italia dica grazie alla classe operaia

Lettere e messaggi all’Anpi: anche al virus sapremo resistere

Donne uccise dalla mafia, un elenco per non dimenticare

La Russia invia 14 aerei di aiuti sanitari: “All’Italia con amore”

Ong in prima linea  nella corsa alla solidarietà

Non dimentichiamoci delle donne




Siamo in tanti a casa e a differenza del solito abbiamo un po’ di tempo a nostra disposizione.

Potremmo sfruttare una parte di questo tempo per dare un’occhiata on line alla mostra BiblioMarx. Edizioni italiane, realizzata in occasione del 200° anniversario della nascita di Karl Marx dall’Archivio storico CGIL nazionale e dalla Fondazione Gramsci, con il contributo delle Fondazioni Giangiacomo Feltrinelli e Lelio e Lisli Basso, disponibile - in italiano ed in inglese - attraverso la piattaforma Google Arts& Culture.
Da La sacra famiglia alle Teorie sul plusvalore, dal Manifesto al Capitale, da Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte a Il signor Vogt, cento immagini raccontano la fortuna editoriale della produzione marxiana in Italia dalla fine dell’Ottocento al terzo millennio

O alla mostra Donne nella Cgil. Una storia al femminile.
Dal Congresso costituivo del 29 settembre - 1° ottobre 1906 alla Assemblea nazionale delle donne dell’ottobre 2018, ottanta immagini raccontano la storia della presenza femminile nel nostro sindacato.
Dalla Resistenza alle grandi conquiste sociali degli anni Settanta, dalla Costituente agli Anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, dal Congresso costituivo alla Assemblea Belle ciao dell’ottobre 2018, raccontiamo una storia nota guardandola da una prospettiva diversa, rilevando come le donne, cambiando se stesse, abbiano significativamente inciso sul cambiamento della intera società

La conferenza AIPH2020 dal 29 maggio al 2 giugno 2020 a Venezia e Mestre, è stata cancellata a causa della pandemia Covid-19 in Italia e nel mondo. Quello che potete leggere è il programma che sarebbe stato previsto

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Franca Rame, Lo stupro

C’è una radio che suona… ma solo dopo un po’ la sento. Solo dopo un po’ mi rendo conto che c’è qualcuno che canta. Sì, è una radio. Musica leggera: cielo stelle cuore amore… amore… Ho un ginocchio, uno solo, piantato nella schiena… come se chi mi sta dietro tenesse l’altro appoggiato per terra… con le mani tiene le mie, forte, girandomele all’incontrario. La sinistra in particolare. Non so perché, mi ritrovo a pensare che forse è mancino. Non sto capendo niente di quello che mi sta capitando. Ho lo sgomento addosso di chi sta per perdere il cervello, la voce… la parola. Prendo coscienza delle cose, con incredibile lentezza… Dio che confusione! Come sono salita su questo camioncino? Ho alzato le gambe io, una dopo l’altra dietro la loro spinta o mi hanno caricata loro, sollevandomi di peso? Non lo so. È il cuore, che mi sbatte così forte contro le costole, ad impedirmi di ragionare… è il male alla mano sinistra, che sta diventando davvero insopportabile. Perché me l

Nel suo volto la storia dei cafoni

Pepite d’Archivio: ancora Gianni Rodari su Giuseppe Di Vittorio in un NUOVO, bellissimo testo da leggere tutto d’un fiato. Il brano, recuperato da Ilaria Romeo (responsabile dell’Archivio storico CGIL nazionale che lo conserva)  è tratto da «Paese Sera» del 3 novembre 1977 “Il 3 novembre del 1957 moriva a Lecco, dove si era recato per inaugurare la sede della Camera del lavoro, Giuseppe Di Vittorio. Ricordo la commozione di quelle ore, mentre la salma veniva trasportata a Roma per i funerali. Ricordo quei funerali. Roma ne ha conosciuti di più grandiosi. Quello di Togliatti, anni dopo, ebbe le proporzioni di una gigantesca manifestazione di forza. Ma non si è mai vista tanta gente piangere come ai funerali di Di Vittorio. Anche molti carabinieri del servizio d’ordine avevano le lacrime agli occhi. La cosa non stupiva. Di Vittorio non era stato solo il capo della Cgil e per lunghi anni un dirigente tra i più popolari del Pci: era diventato un uomo di tutti, stava nel cuore de