Ricorda Anita Contini Di Vittorio nelle proprie memorie:
“Ogni giorno giungeva a Di Vittorio una quantità immensa di lettere, da ogni parte d’Italia, quali scritte a macchina e
quali con la grafia incerta del semianalfabeta, quali su ottima carta da lettera, quali su poveri fogli di quaderno. Una
mole immensa, di fronte alla quale confesso di essermi sentita, talvolta, spaventata. Si rivolgevano a lui per i motivi più
vari: egli appariva evidentemente, agli occhi di centinaia, di migliaia di bisognosi come capace di sanare i torti, di fare
giustizia, di portare consolazione. Mancavano i mezzi per far studiare un figlio? Si scriveva a Di Vittorio con fiducia:
non era lui che aveva detto e scritto tante volte che tutti i ragazzi italiani dovevano poter studiare? Un paralitico chiedeva
una carrozzella per poter uscire qualche volta di casa. Dei genitori chiedevano a lui un aiuto «per sposare i figli» che
non possedevano nulla. Una famiglia minacciata di sfratto si rivolgeva a lui e così l’infortunato sul lavoro o il mutilato
di guerra. Accadde più di una volta che si rivolgessero a lui marito e moglie, perché egli dicesse la parola che poteva
rimetterli d’accordo, e salvare l’unita della famiglia. Di Vittorio pretendeva che si rispondesse con grande attenzione a
tutti. Guai se una sola lettera rimaneva inevasa! Egli ripeteva «Chi ci scrive, ha fiducia in noi: non dobbiamo deluderli.
Dobbiamo fare il possibile per accontentarli». E noi ci occupavamo con attenzione estrema di ogni richiesta, di ogni
pratica, dietro le quali egli ci aveva insegnato a vedere il caso umano, a immaginare la sofferenza e la pena di chi
scriveva” (Anita D i Vittorio, La mia vita con Di Vittorio, Vallecchi, Firenze 1965, pp. 142-143).
A Di Vittorio scrivono in effetti (e l’Archivio storico CGIL nazionale gelosamente ne conserva gli originali)
invalidi e pensionati di guerra, artigiani, invalidi civili, orfani, vedove, lavoratori senza pensione, pensionati,
perseguitati politici, operai, emigrati, maestri (anche di scherma), carabinieri, persino preti! Cittadini di ceto e
condizione sociale molto diversi che confidano al segretario, ma anche e forse soprattutto all’uomo Di Vittorio
esigenze, inquietudini, progetti.
Di Vittorio, da buon sindacalista, ascolta, comprende, guida, indirizza, consiglia, quando può interviene, ma
soprattutto risponde, a tutti.
Questo significa che in giro per l’Italia ci sono tantissime lettere a firma Giuseppe Di Vittorio, indirizzate a
persone diverse su tematiche differenti.
La Confederazione generale italiana del lavoro, in occasione del 60° anniversario della scomparsa del suo
primo segretario generale, pubblica il seguente avviso di concorso:
Art. 1 - Ambito della ricerca
In occasione del 60° anniversario della scomparsa del suo primo segretario generale, la CGIL nazionale
bandisce un concorso finalizzato al ritrovamento ed all’acquisizione (in originale o in copia digitale) di
VIDEO, FOTO, LETTERE o DOCUMENTI a firma Giuseppe Di Vittorio, da rendere pubblici nelle forme e
nei modi che, anche in base al numero dei documenti ricevuti, si riterrà opportuno prevedere.
Art. 2 - Requisiti di ammissione
Alla selezione possono partecipare cittadini italiani, dell’Unione europea ed extracomunitari. Se in formato
digitale le scansioni dei documenti dovranno obbligatoriamente avere una definizione non inferiore ai 400
DPI (formato JPG). I documenti dovranno essere inviati, pena esclusione, nella loro interezza.
Art. 3 - Premio di partecipazione
A tutti i partecipanti sarà fatto dono di uno dei volumi della casa editrice Ediesse sulla vita e le opere di
Giuseppe Di Vittorio.
Art. 4 - Presentazione della domanda di ammissione
Le domande di ammissione alla procedura di valutazione dovranno essere redatte in carta semplice,
debitamente sottoscritte dai candidati e inviate entro e non oltre le ore 17.00 del 31 maggio 2018. Esse dovranno:
a) essere spedite a mezzo raccomandata (o consegnate a mano) al seguente indirizzo:
Archivio storico CGIL nazionale
Via dei Frentani 4a
00185 Roma
b) oppure essere spedite per posta elettronica al seguente indirizzo: i.romeo@cgil.it.
Nella domanda dovranno essere indicati i dati anagrafici (cognome, nome, luogo e data di nascita, luogo di
residenza, codice fiscale, telefono ed eventuale domicilio [in caso sia diverso dalla residenza]).
Art. 5 - Composizione della Commissione giudicatrice
La Commissione giudicatrice sarà così composta:
a. Susanna Camusso, segretario generale della CGIL;
b. Giancarlo Pelucchi, responsabile Area Formazione della CGIL nazionale;
c. Ilaria Romeo, responsabile dell’Archivio storico CGIL nazionale;
d. Fabrizio Loreto, membro del Comitato direttivo della Società italiana di storia del lavoro –
SISLav;
e. Vincenzo Vita, presidente della Fondazione Archivio audiovisivo del movimento operaio e
democratico;
f. Adolfo Pepe, direttore della Sezione storia e memoria della Fondazione Di Vittorio;
g. Bruno Ugolini, giornalista.
Art. 6 - Valutazione dei candidati
La Commissione attribuirà un punteggio a ciascun candidato sulla base dei seguenti criteri:
a. valutazione del contenuto del documento; b. stato di conservazione dello stesso.
Art. 7 - Graduatoria e nomina del vincitore
La Commissione, una volta espletate tutte le procedure previste nel seguente bando, procederà alla nomina
del/dei vincitori (i vincitori saranno invitati alle Giornate del lavoro di Lecce, edizione 2018).
Art. 8 - Elaborato finale
La CGIL si riserva la possibilità di pubblicare o utilizzare eventualmente in altro modo i documenti acquisiti.
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