Passa ai contenuti principali

La CGIL nel novecento_newsletter novembre 2017

Il 3 novembre di 60 anni fa si spegneva Giuseppe Di Vittorio, antifascista, politico e sindacalista, segretario generale della CGIL dal 1944 al 1957. IL NOSTRO SPECIALE:
Il primo lutto collettivo della sinistra italiana
Via le truppe italiane dalla Spagna!
Giuseppe Di Vittorio nelle parole di Bruno Trentin
Lama - Di Vittorio, un rapporto speciale

Il 9 novembre 1943, in occasione dell’apertura dell’Anno accademico, Concetto Marchesi lancia agli studenti dell’Ateneo di Padova e a tutti i giovani italiani un appello a prendere le armi contro il fascismo e contro l’oppressione nazista (da leggere, oggi più che mai!). Un gesto senza precedenti, che avrà un’enorme risonanza in tutte le Università dell’Italia occupata. Fra i giovani che ascoltano Marchesi si riconosce un giovanissimo Bruno Trentin, che anni dopo così ricorderà l’accaduto

Il 26 novembre 1952 inizia a Napoli il III Congresso nazionale della CGIL che terminerà i lavori il 3 dicembre. Giuseppe Di Vittorio lancia a livello confederale l’idea di uno Statuto dei diritti dei lavoratori. Dalle sue parole al Congresso del Sindacato dei chimici dell’ottobre 1952 alla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della Legge 20 maggio 1970, n. 300 (Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e delle attività sindacali nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento) le “Pillole di storia” che proponiamo raccontano le tappe fondamentali di avvicinamento al primo Statuto attraverso documenti e materiali d’Archivio spesso inediti


L’ARCHIVIO CGIL SU STRISCIAROSSA
Salvatore Carnevale, eroico compagno assassinato dalla mafia: un inedito di Giuseppe Di Vittorio
La lotta delle Reggiane, la più lunga occupazione di una fabbrica
L’“Alba” racconta il viaggio CGIL in Urss alla ricerca dei prigionieri italiani


LA NOSTRA RUBRICA: COSA FA UN SINDACALISTA?
QUINTA PUNTATA: Cosa fa un sindacalista? Si interroga sempre sulle proprie scelte e sui propri errori con la consapevolezza di servire una grande causa, una causa giusta. Perché lavorare per la CGIL e nella CGIL non è un mestiere come un altro
Le puntate precedenti:
QUARTA PUNTATA: Cosa fa un sindacalista? Ciò che ritiene giusto
TERZA PUNTATA: Un sindacalista coinvolge, aggrega, unisce ed associa
SECONDA PUNTATA: Un sindacalista fa il proprio lavoro, anche quando non è facile…
PRIMA PUNTATA: Un sindacalista ascolta, consiglia, indirizza


GLI APPUNTAMENTI
Il 4 dicembre, a dieci anni dalla scomparsa, la CGIL nazionale e la famiglia ricordano Mario Didò - sindacalista ed europarlamentare, socialista ed europeista - attraverso due iniziative:
il CONVEGNO “La dimensione sociale europea e la sua evoluzione attraverso l’esperienza sindacale e politica di Mario Didò” che si terrà il 4 dicembre p.v. alle ore 17.00 in Cgil nazionale (sala Santi);
la PUBBLICAZIONE, edita dalla casa editrice Lithos, del volume Il viaggio di Mario Didò verso la costruzione di un’Europa sociale. Una strada sindacale e politica, dalla banlieue di Parigi al Parlamento europeo, a cura di Ilaria Romeo e Francescopaolo Palaia, prefazione di Susanna Camusso (la pubblicazione, disponibile dal 4 dicembre, sarà distribuita in occasione del convegno)




Commenti

Post popolari in questo blog

Perché l’umanità ha sempre avuto paura delle donne che volano, siano esse streghe o siano esse libere

Ve le ricordate “le due Simone”? Simona Pari e Simona Torretta, rapite nel 2004 a Baghdad nella sede della Ong per cui lavoravano e rientrate a Fiumicino dopo cinque mesi e mezzo di prigionia. “Oche gulive” le definì un giornale (volutamente con l’articolo indeterminativo e la g minuscola!) commentando il desiderio delle due ragazze di ritornare alla loro vita normale precedente il rapimento. E Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due ragazze italiane rapite in Siria più o meno dieci anni dopo, ve le ricordate? Ve le ricordate ancora Carola Rackete, Greta Thunberg, Laura Boldrini, da ultima Giovanna Botteri? Cosa hanno in comune queste donne? Probabilmente tante cose, probabilmente nulla, ma una è talmente evidente da non poter non essere notata: sono state tutte, senza pietà e senza rispetto, lapidate sul web. Perché verrebbe da chiedersi? E la risposta che sono riuscita a darmi è solamente una: perché sono donne indipendenti, nel senso più vero ed intimo della parola. An...

Alle salme dei sei cittadini di Modena

“Alle salme dei sei cittadini di Modena, caduti nelle vie di questa città il giorno 9 gennaio, ai familiari affranti dal lutto, alla città intera, che abbiamo visto stamane ancora impietrita dallo stupore e dal dolore, ai lavoratori di Modena e di tutta l'Emilia qui convenuti e qui presenti, porto l'espressione della solidarietà e del cordoglio profondo del Partito comunista italiano, del partito di Antonio Gramsci, del partito che lavora nello spirito di Lenin e di Stalin. Credo però che nessuno, in questo momento ed in questa circostanza, vorrà contestarmi il diritto di recarvi l'espressione della solidarietà e del cordoglio di tutti gli italiani i quali hanno senso di umanità e di fraternità civile. Vero è che in questo momento, dì fronte alla maestà infinita della morte, di fronte allo schianto dei familiari e al dolore di tutto il popolo, di fronte agli occhi vostri pieni di lagrime, io sento soprattutto la vanità dì tutte le parole umane. Ma parl...

IL DELEGATO AL CONGRESSO

  IL DELEGATO AL CONGRESSO di Ettore Baraldi   1952 La somma è un po’ alta - disse l’uomo piccolo, dai grossi baffi - e di questi giorni non si lavora, sai com’è! - Insomma, ce lo vogliamo mandare sì o no, questo delegato - disse l’altro, piccolo anche lui. - Dicevo così perché la cassa suona! - ribatté il primo, ma in fondo si vedeva che lui ci teneva più di tutti a mandare un delegato al Congresso. - Già, perché io non lo so? - rispose il secondo -. Sono amministratore per niente? - Però, amministri un bel niente! - e risero tutti e due.  Matteo e Gino ripresero a camminare: erano rispettivamente il capolega e l’amministratore della lega. Dietro di loro veniva un gruppetto di braccianti che discutevano animatamente: a un certo punto della strada però il gruppetto era rimasto indietro; solo un bracciante continuò a seguire i due, ne ascoltava la discussione. Dapprima non ci aveva fatto caso, poi si era interessato, così quando i due, che si erano fermati un attim...