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Visualizzazione dei post da novembre, 2014

Lettere scarlatte. Gaetano Salvemini a Giuseppe Di Vittorio

“Il 2 novembre [1955] eravamo a Roma. Dopo essere andati a deporre dei fiori sulla tomba della mamma di Peppino e su quella di Bruno Buozzi, passammo dalla Cgil per prendere la posta ed i giornali. Erano circa le due del pomeriggio e stavamo uscendo quando trillò il telefono. Era Ernesto Rossi che cercava Peppino: «Sono qui all’Arar. Possiamo incontrarci un momento?» L’Arar aveva sede sopra gli uffici della Cgil. Ci incontrammo con Rossi, che aveva un’aria assai nervosa, sul pianerottolo. «Non sai niente?» chiese a Peppino stringendogli affettuosamente la mano. E lo informò che Firenze era stata tappezzata, durante la notte, di vergognosi manifesti, editi da una ben nota organizzazione di provocatori, con i quali si accusava Di Vittorio di essere stato il mandante dell’assassinio di Carlo e Nello Rosselli! Della vasta riprovazione suscitata dal volgare attacco a Di Vittorio, si fece nobile interprete anche Gaetano Salvemini con una lettera sul «Mondo». Salvemini, dopo aver ricorda

La Resistenza in convento

Renitente alla leva fascista repubblichina, ricercato dalla polizia nazista e condannato a morte, alla macchia nella zona Orte-Terni-Roma, Manfredo Marconi, segretario nazionale Cgil per la Corrente repubblicano mazziniana dal 1952 al 1965 si rifugia in convento (Aracoeli) dal 24 ottobre 1943 al 17 gennaio 1944. Membro del CVL IV zona di Roma e del CLN Trastevere-Monteverde, tiene dal 5 gennaio 1943 al 24 dicembre 1944 un diario giornaliero degli avvenimenti di cui segue trascrizione parziale. 1944 […] 7 febbraio In alcuni quartieri periferici di Roma i tedeschi requisiscono le biciclette e perquisiscono le case. Arresti di ufficiali e patristi presso l’Abbazia di S. Paolo. Protesta del Vaticano 10 febbraio I giornali scrivono che cittadini girano per Roma sotto vesti religiose (!) 12 febbraio Gemma si sposa con Raul 15 febbraio Tre ondate di spezzoni sul nostro palazzo. Niente vittime. Danni non rilevanti. La C.A. [Contro aerea] fa più danni de

Il laureato

di Ilaria Romeo responsabile Archivio storico CGIL nazionale Bruno Trentin è stato il segretario “intellettuale” della Cgil, Guglielmo Epifani ha diretto l’Esi, ma probabilmente in pochi sapranno che anche Luciano Lama era dottore in Scienze politiche! Lama si iscrive alla Cesare Alfieri di Firenze nel 1939 e da disertore, perché ufficiale che non rispose alla chiamata della Repubblica di Salò, discute la tesi di laurea (‘Case coloniche della mezzadria classica in Romagna’) nel 1943 con il nome di battaglia Boris Alberti (la laurea gli sarà consegnata anni dopo dal Rettore di Firenze Piero Calamandrei).  L’Archivio storico dell’Università degli studi di Firenze conserva il fascicolo studente di Luciano Lama con  iscrizioni, verbali di esame, diploma di maturità scientifica, verbale dell’esame di laurea; il nome di Lama è presente inoltre nel Registro delle carriere degli studenti, dove è riassunta in sintesi la sua carriera.  Sia il

Il fantastico mondo degli archivi

Formatosi a partire dagli anni immediatamente successivi alla ricostituzione della Cgil unitaria, l’ Archivio storico della Confederazione generale italiana del lavoro raccoglie materiali dal 1944 la cui consistenza ammonta a circa 9.000 buste per 950 metri lineari. Organizzato in sei serie principali, a loro volta suddivise in ulteriori partizioni (Congressi confederali, Verbali degli organi statutari, Atti e corrispondenza della Segreteria generale, Circolari, Uffici confederali, Convegni, conferenze, seminari), l’ Archivio confederale è arricchito dai fondi personali dei segretari generali e generali aggiunti della struttura fino alla Segreteria Trentin .  Completano il corpus documentario piccoli fondi di federazioni e sindacati di categoria, anche fascisti . Sono disponibili in file digitalizzato allegato alla scheda documento tutti i verbali degli organi statutari (1944-1986) e tutte le circolari (1944-1986) . L’Archivio ospita al proprio interno u