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Visualizzazione dei post da marzo, 2017

LA CGIL NEL NOVECENTO - Newsletter marzo 2017

Il 2 marzo 1948, a Petralia Soprana in provincia di Palermo, la mafia uccide Epifanio Li Puma, socialista e dirigente del movimento contadino per l’occupazione delle terre incolte, un omicidio efferato che va ad aggiungersi all’ampio corollario di morti nell’ambito del movimento operaio e contadino per mano della criminalità organizzata nel secondo dopoguerra siciliano Il 4 marzo 1956 si chiude a Roma il quarto Congresso nazionale della Cgil. Il segretario generale della Confederazione prende per la prima volta la parola in pubblico dopo l’infarto. Nonostante le precarie condizioni di salute Di Vittorio è confermato alla guida della Cgil Teresa Noce, l’ 8 marzo al campo della morte ; Donne nella Cgil, una storia lunga più di un secolo La sera del 10 marzo 1948 Placido Rizzotto, 34 anni, è sequestrato da un gruppo di persone guidato dal giovane mafioso Luciano Liggio: lo circondano in strada a Corleone, lo caricano sulla 1100 di Liggio, lo portano in una fattoria di Con

Della felicità di scoprire la politica come la cronaca che si fa storia e diventa vita. In ricordo di Alfredo Reichlin

E’ morto all’età di 91 anni Alfredo Reichlin, storico dirigente del Partito comunista italiano, partigiano e parlamentare, per anni direttore de «l’Unità». Lo ricordiamo attraverso un suo intervento del gennaio 2008: commemorando la figura di Bruno Trentin da poco scomparso, Reichlin riflette su partito, sindacato, lavoro, ruolo della politica e rappresentanza, sull’oggi e sul ieri in un testo bello, appassionante e coinvolgente, che dice ovviamente molto della persona di cui si parla, ma almeno altrettanto della persona che scrive: “Parlo di quel fattore essenziale che spiega lo strano “miracolo” per cui un paese che ancora sessanta anni fa era popolato da contadini analfabeti e da una piccola borghesia povera, con una classe dirigente prostituita al fascismo, si è trasformata in pochi anni in una delle maggiori potenze industriali del mondo. Sono gli uomini come Trentin che hanno fatto quel miracolo. Ma perché l’hanno potuto fare? E’ su questo che bisognerebbe dire qualcosa

La scomparsa di Placido Rizzotto nelle carte della Cgil, di Ilaria Romeo, da «l’Unità» dell’11 marzo 2017

Il due marzo 1948 cade in contrada «Raffo» (Petralia Soprana), sulle Madonie, il capolega della Federterra Epifanio Li Puma, mezzadro e socialista. Il 1° aprile viene assassinato a Camporeale - al confine tra le province di Trapani e Palermo - il segretario della Camera del lavoro Calogero Cangelosi, anch’egli socialista. Al centro, nel tempo e nello spazio, fra questi due delitti si colloca, il 10 marzo, l’assassinio di Placido Rizzotto, partigiano, socialista, segretario della Camera del lavoro di Corleone e dirigente delle lotte contadine. La sera del 10 marzo 1948 Placido Rizzotto, 34 anni, è sequestrato da un gruppo di persone guidato dal giovane mafioso Luciano Liggio: lo circondano in strada a Corleone, lo caricano sulla 1100 di Liggio, lo portano in una fattoria di Contrada Malvello, lo picchiano a sangue e gli fracassano il cranio. Poi buttano il suo corpo in una foiba di Rocca Busambra. Sarà il capitano dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa ad indagare sul del

In ricordo di Vincenzo Di Salvo, di Ilaria Romeo

Il 17 marzo 1958 a Licata, in provincia di Agrigento, viene ucciso Vincenzo Di Salvo, 32 anni, dirigente sindacale. Un nuovo efferato omicidio che va ad aggiungersi all’ampio corollario di morti nell’ambito del movimento operaio e contadino per mano della criminalità organizzata in Sicilia nel secondo dopoguerra ed oltre. Un dirigente sindacale assassinato ieri a Licata , titolerà il 19 marzo «l'Unità» raccontando:  “Licata, 18. Nella tarda serata di ieri, alle 21 circa, con un colpo di pistola in pieno petto è stato assassinato l’operaio edile Vincenzo Di Salvo di 32 anni, abitante a Licata in Via Incorvaia, 7.  Il Di Salvo, un lavoratore onesto e incensurato, è stato trovato, riverso al suolo, in una pozza di sangue, nelle vicinanze di una scalinata che da Via Marconi porta a Via Santa Maria, cioè nelle immediate vicinanze del centro abitato. La vittima lascia la moglie e due figli in tenera età, che senza il suo sostegno vengono così a trovarsi nella miseria più n