Passa ai contenuti principali

Newsletter gennaio-febbraio 2019




Il 9 Gennaio 1950 a Modena si protesta contro la serrata ed i licenziamenti ingiustificati alle Fonderie Riunite. La polizia spara sulla folla provocando la morte di sei lavoratori: Angelo Appiani, meccanico ed ex-partigiano di 30 anni; Renzo Bersani, operaio metallurgico di 21 anni; Arturo Chiappelli, spazzino disoccupato di 43 anni; Ennio Garagnani, carrettiere nelle campagne di Gaggio di 21 anni; Arturo Malagoli, operaio ed ex-partigiano di 21 anni e Roberto Rovatti, fonditore di 36 anni






24 gennaio 1979, le Brigate Rosse uccidono a Genova Guido Rossa, delegato sindacale della Fiom, membro del Consiglio di fabbrica dell’Italsider iscritto al Pci



Il 1° febbraio 1945, si conclude a Napoli il Congresso della Cgil delle zone liberate. Vengono eletti i primi Segretari generali della Confederazione generale italiana del lavoro: Di Vittorio per i comunisti, Grandi per i democristiani, Lizzadri per i socialisti. Dopo il Patto di Roma che ha ridato vita alla Cgil unitaria, nell’Italia tagliata in due secondo la definizione crociana, il primo appuntamento ufficiale è a Napoli, dal 28 gennaio al 1° febbraio 1945. I tre segretari che sono anche i leader delle tre maggiori correnti che compongono la Cgil - comunista, democristiana e socialista - fissano gli obiettivi che andranno perseguiti a guerra finita: riforme strutturali dell’economia, partecipazione dei lavoratori al controllo e alla gestione delle grandi imprese, riforma agraria, una incisiva legislazione sociale

Nel febbraio 1991 il Pci viene ufficialmente sciolto. Un cambiamento che la Cgil aveva anticipato sia nell’organizzazione interna sia nella riflessione teorica. Dal palco della assise di Rimini parla anche Bruno Trentin, del quale riportiamo l’intervento


Il 12 febbraio 1924 viene dato alle stampe a Milano, in Via Santa Maria alla Porta nei pressi di Corso Magenta, il primo numero de «l’Unità», ‘quotidiano degli operai e dei contadini’. Nella lettera al Comitato esecutivo del Pcd’I attraverso la quale veniva proposta la fondazione del giornale, Antonio Gramsci scriveva il 12 settembre 1923 da Vienna: “Io propongo come titolo l’Unità, puro e semplice, che avrà un significato per gli operai e avrà un significato generale”. Nel suo primo periodo di vita legale «l’Unità» stabilisce con i propri lettori un rapporto organico, ricevendo centinaia di lettere su temi e problematiche differenti. A «l’Unità» scrivono i lavoratori (operai, edili, metalmeccanici, tipografi, marinai, insegnanti, minatori), i militanti, i simpatizzanti e gli studenti, sottolineando i punti di forza del giornale ma anche le debolezze o mancanze (manca lo sport!, scrive un’ex Fiamma nera il 4 maggio 1924).

Il 13 febbraio 1947 vengono assassinati Nunzio Sansone e Leonardo Salvia, impegnati nel movimento per la riforma agraria. Due omicidi efferati che si aggiungono alla lunga sequela di morti nelle file delle organizzazioni contadine per mano di Cosa Nostra


Commenti

Post popolari in questo blog

Perché l’umanità ha sempre avuto paura delle donne che volano, siano esse streghe o siano esse libere

Ve le ricordate “le due Simone”? Simona Pari e Simona Torretta, rapite nel 2004 a Baghdad nella sede della Ong per cui lavoravano e rientrate a Fiumicino dopo cinque mesi e mezzo di prigionia. “Oche gulive” le definì un giornale (volutamente con l’articolo indeterminativo e la g minuscola!) commentando il desiderio delle due ragazze di ritornare alla loro vita normale precedente il rapimento. E Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due ragazze italiane rapite in Siria più o meno dieci anni dopo, ve le ricordate? Ve le ricordate ancora Carola Rackete, Greta Thunberg, Laura Boldrini, da ultima Giovanna Botteri? Cosa hanno in comune queste donne? Probabilmente tante cose, probabilmente nulla, ma una è talmente evidente da non poter non essere notata: sono state tutte, senza pietà e senza rispetto, lapidate sul web. Perché verrebbe da chiedersi? E la risposta che sono riuscita a darmi è solamente una: perché sono donne indipendenti, nel senso più vero ed intimo della parola. An

Franca Rame, Lo stupro

C’è una radio che suona… ma solo dopo un po’ la sento. Solo dopo un po’ mi rendo conto che c’è qualcuno che canta. Sì, è una radio. Musica leggera: cielo stelle cuore amore… amore… Ho un ginocchio, uno solo, piantato nella schiena… come se chi mi sta dietro tenesse l’altro appoggiato per terra… con le mani tiene le mie, forte, girandomele all’incontrario. La sinistra in particolare. Non so perché, mi ritrovo a pensare che forse è mancino. Non sto capendo niente di quello che mi sta capitando. Ho lo sgomento addosso di chi sta per perdere il cervello, la voce… la parola. Prendo coscienza delle cose, con incredibile lentezza… Dio che confusione! Come sono salita su questo camioncino? Ho alzato le gambe io, una dopo l’altra dietro la loro spinta o mi hanno caricata loro, sollevandomi di peso? Non lo so. È il cuore, che mi sbatte così forte contro le costole, ad impedirmi di ragionare… è il male alla mano sinistra, che sta diventando davvero insopportabile. Perché me l

Nel suo volto la storia dei cafoni

Pepite d’Archivio: ancora Gianni Rodari su Giuseppe Di Vittorio in un NUOVO, bellissimo testo da leggere tutto d’un fiato. Il brano, recuperato da Ilaria Romeo (responsabile dell’Archivio storico CGIL nazionale che lo conserva)  è tratto da «Paese Sera» del 3 novembre 1977 “Il 3 novembre del 1957 moriva a Lecco, dove si era recato per inaugurare la sede della Camera del lavoro, Giuseppe Di Vittorio. Ricordo la commozione di quelle ore, mentre la salma veniva trasportata a Roma per i funerali. Ricordo quei funerali. Roma ne ha conosciuti di più grandiosi. Quello di Togliatti, anni dopo, ebbe le proporzioni di una gigantesca manifestazione di forza. Ma non si è mai vista tanta gente piangere come ai funerali di Di Vittorio. Anche molti carabinieri del servizio d’ordine avevano le lacrime agli occhi. La cosa non stupiva. Di Vittorio non era stato solo il capo della Cgil e per lunghi anni un dirigente tra i più popolari del Pci: era diventato un uomo di tutti, stava nel cuore de