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Newsletter settembre 2019

2 settembre 1943: poche ore prima della firma dell’armistizio con gli anglo-americani, Bruno Buozzi firma con gli industriali un accordo interconfederale per il ripristino degli storici organismi di rappresentanza. Commissioni interne: quando la democrazia rientrò in fabbrica
 
4 settembre 1904, Buggerru, l’eccidio che cambiò la storia del nostro Paese
 
Il 5 settembre 1938 viene emanato il primo decreto che fissa i "Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista" e che apre il ciclo delle leggi razziali. Ai docenti di origine ebraica è vietato insegnare, agli studenti di frequentare la scuola. Da Parigi, dove è esule, Giuseppe Di Vittorio, tra i primi e tra i pochi, leverà il suo grido di sdegno: "il delirio razzista ha raggiunto il parossismo in Italia"
 
8 settembre ’43, il giorno che cambiò la storia d’Italia
 
Moriva cinquanta anni fa – il 15 settembre 1969 – Fernando Santi, antifascista, deputato, segretario generale della Camera del lavoro di Milano su designazione del Comitato di liberazione nazionale, segretario generale aggiunto della Cgil
 
15 settembre 1974 - 15 settembre 2019, Agostino Novella 45 anni dopo
 
Il 27 settembre 2015 moriva a Roma Pietro Ingrao, storico dirigente del Pci e presidente della Camera, a lungo direttore de l’Unità. Lo abbiamo ricordato  attraverso la pubblicazione della corrispondenza intercorsa tra lui e Bruno Trentin, segretario generale della CGIL, nelle calde giornate del luglio 1993
 
29 settembre, BUON COMPLEANNO CGIL!
 
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I NOSTRI SPECIALI
 
Come è piccola l'altra metà del governo. La crisi di governo è tutta al maschile. Poche le donne candidate al ruolo di ministro, pochissime le rappresentanti politiche nelle consultazioni
 
“Qualcuno qui mi chiama cafone? Sono onorato”, il mitico discorso di Di Vittorio in Parlamento 
 
“Istruitevi!”, gli auguri di Gramsci, Pertini e Di Vittorio ai giovani che iniziano la scuola
 
Calvino, Di Vittorio e quel commosso telegramma contro i sovietici
 
“L’equilibrio ecologico è una questione ineludibile”, la priorità ambientale nel pensiero di Bruno Trentin
  
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Uniti si vince, il nostro contributo alle Giornate del Lavoro 2019

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Perché l’umanità ha sempre avuto paura delle donne che volano, siano esse streghe o siano esse libere

Ve le ricordate “le due Simone”? Simona Pari e Simona Torretta, rapite nel 2004 a Baghdad nella sede della Ong per cui lavoravano e rientrate a Fiumicino dopo cinque mesi e mezzo di prigionia. “Oche gulive” le definì un giornale (volutamente con l’articolo indeterminativo e la g minuscola!) commentando il desiderio delle due ragazze di ritornare alla loro vita normale precedente il rapimento. E Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due ragazze italiane rapite in Siria più o meno dieci anni dopo, ve le ricordate? Ve le ricordate ancora Carola Rackete, Greta Thunberg, Laura Boldrini, da ultima Giovanna Botteri? Cosa hanno in comune queste donne? Probabilmente tante cose, probabilmente nulla, ma una è talmente evidente da non poter non essere notata: sono state tutte, senza pietà e senza rispetto, lapidate sul web. Perché verrebbe da chiedersi? E la risposta che sono riuscita a darmi è solamente una: perché sono donne indipendenti, nel senso più vero ed intimo della parola. An...

Alle salme dei sei cittadini di Modena

“Alle salme dei sei cittadini di Modena, caduti nelle vie di questa città il giorno 9 gennaio, ai familiari affranti dal lutto, alla città intera, che abbiamo visto stamane ancora impietrita dallo stupore e dal dolore, ai lavoratori di Modena e di tutta l'Emilia qui convenuti e qui presenti, porto l'espressione della solidarietà e del cordoglio profondo del Partito comunista italiano, del partito di Antonio Gramsci, del partito che lavora nello spirito di Lenin e di Stalin. Credo però che nessuno, in questo momento ed in questa circostanza, vorrà contestarmi il diritto di recarvi l'espressione della solidarietà e del cordoglio di tutti gli italiani i quali hanno senso di umanità e di fraternità civile. Vero è che in questo momento, dì fronte alla maestà infinita della morte, di fronte allo schianto dei familiari e al dolore di tutto il popolo, di fronte agli occhi vostri pieni di lagrime, io sento soprattutto la vanità dì tutte le parole umane. Ma parl...

IL DELEGATO AL CONGRESSO

  IL DELEGATO AL CONGRESSO di Ettore Baraldi   1952 La somma è un po’ alta - disse l’uomo piccolo, dai grossi baffi - e di questi giorni non si lavora, sai com’è! - Insomma, ce lo vogliamo mandare sì o no, questo delegato - disse l’altro, piccolo anche lui. - Dicevo così perché la cassa suona! - ribatté il primo, ma in fondo si vedeva che lui ci teneva più di tutti a mandare un delegato al Congresso. - Già, perché io non lo so? - rispose il secondo -. Sono amministratore per niente? - Però, amministri un bel niente! - e risero tutti e due.  Matteo e Gino ripresero a camminare: erano rispettivamente il capolega e l’amministratore della lega. Dietro di loro veniva un gruppetto di braccianti che discutevano animatamente: a un certo punto della strada però il gruppetto era rimasto indietro; solo un bracciante continuò a seguire i due, ne ascoltava la discussione. Dapprima non ci aveva fatto caso, poi si era interessato, così quando i due, che si erano fermati un attim...