Passa ai contenuti principali

La CGIL nel Novecento_Newsletter gennaio 2020

Buon anno, compagni lavoratori!”, gli auguri (bellissimi) di Giuseppe Di Vittorio

Il 9 gennaio 1950 a Modena si protesta contro i licenziamenti ingiustificati alle Fonderie Riunite. Le forze dell’ordine sparano sulla folla provocando la morte di sei lavoratori (GUARDA IL VIDEO)

Dal 9 all’11 gennaio 1953 si svolge a Bologna il secondo Congresso nazionale della cultura popolare. Giuseppe Di Vittorio, segretario generale della Cgil, interviene sottolineando la concezione del sapere e della conoscenza come strumento di liberazione delle masse. Il discorso integrale

Il 24 gennaio 1979, otto mesi e mezzo dopo l’assassinio di Aldo Moro, le Brigate Rosse colpiscono ancora uccidendo a Genova Guido Rossa, iscritto al Pci e delegato sindacale della Fiom, membro del Consiglio di fabbrica dell’Italsider dal 1970, esperto alpinista, fotografo, pittore e scultore, trucidato per aver denunciato, da solo, Francesco Berardi, un brigatista infiltrato in fabbrica. La sua morte è uno spartiacque nella lotta contro il terrorismo. Il suo atto consapevole brucia ogni possibile zona grigia, rendendo esplicita e trasparente la scelta di assumere il terrorismo come il nemico dei lavoratori, della classe operaia e della democrazia. Un atto lucido, chiaro e coerente, un gesto, quello di Guido Rossa, politico, da ricordare e tramandare come prezioso insegnamento. 
A 41 anni dalla scomparsa lo abbiamo ricordato guido così:
Guido, le parole e l’azione
In memoria di Guido Rossa, operaio, ucciso 41 anni fa dalle Brigate Rosse
La Cgil ha deciso di dedicare a Guido Rossa un minidocumentario, prodotto da RadioArticolo1, che ripercorre la sua vita e il suo impegno sindacale.
Le immagini dell’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico ritraggono Enrico Berlinguer, ai funerali, cupo come mai, le parole di Sandro Pertini contro le Br, le testimonianze dei compagni di lavoro. E poi Guido, l’uomo che scalava le montagne e che alle parole preferiva l’azione. La voce è di Massimo Dapporto, le musiche di Dimitri Scarlato, i testi di Ilaria Romeo, la regia di Mauro Desanctis GUARDA IL VIDEO
 
I NOSTRI SPECIALI
 
1927, il governo fascista emana la legge che riduce i salari delle donne della metà rispetto agli uomini
 
Omaggio a Teresa Noce, ciclone di Resistenza, Madre della Repubblica
 
ATTIVITA’
 
Si è svolto a Ca’ Vecchia dal 27 al 29 gennaio u.s., il quarto e ultimo modulo del Corso di formazione per segretari generali e organizzativi delle camere del lavoro: “Sfide cruciali per le camere del lavoro nella CGIL che cambia: formazione, politiche di genere, comunicazione”.

Nell’ambito del modulo sono stati affrontati i seguenti temi:
·        La formazione sindacale per la CGIL che cambia,
·        Gli archivi come risorsa: acquisizione, conservazione e valorizzazione nella strategia comunicativa della CGIL,
·        Che genere di organizzazione vogliamo,
·        Chi sono i grandi comunicatori oggi? Come vengono utilizzati i nostri dati dai grandi players del mercato e come promuovere una pratica trasparente e democratica. I video come strumento base della nuova comunicazione efficace della CGIL,
·        Sfide cruciali per le camere del lavoro nella CGIL che cambia

Per la CGIL Nazionale sono intervenuti: Susanna Camusso, resp. Politiche di genere, Giancarlo Pelucchi, resp. Formazione, Ilaria Romeo, resp. Archivio storico CGIL nazionale. La parte relativa alla comunicazione è stata svolta da Gianni Prandi, A.D. di Assist Group. Alle giornate formative è stato presente il segretario organizzativo CGIL, Nino Baseotto, che ha concluso anche l’unità didattica dedicata alla comunicazione. Nell’ultima mezza giornata, i partecipanti hanno affrontato il tema: “Sfide cruciali per le camere del lavoro nella CGIL che cambia” assieme al segretario generale della CGIL, Maurizio Landini che ha concluso il percorso formativo.

Commenti

Post popolari in questo blog

Perché l’umanità ha sempre avuto paura delle donne che volano, siano esse streghe o siano esse libere

Ve le ricordate “le due Simone”? Simona Pari e Simona Torretta, rapite nel 2004 a Baghdad nella sede della Ong per cui lavoravano e rientrate a Fiumicino dopo cinque mesi e mezzo di prigionia. “Oche gulive” le definì un giornale (volutamente con l’articolo indeterminativo e la g minuscola!) commentando il desiderio delle due ragazze di ritornare alla loro vita normale precedente il rapimento. E Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due ragazze italiane rapite in Siria più o meno dieci anni dopo, ve le ricordate? Ve le ricordate ancora Carola Rackete, Greta Thunberg, Laura Boldrini, da ultima Giovanna Botteri? Cosa hanno in comune queste donne? Probabilmente tante cose, probabilmente nulla, ma una è talmente evidente da non poter non essere notata: sono state tutte, senza pietà e senza rispetto, lapidate sul web. Perché verrebbe da chiedersi? E la risposta che sono riuscita a darmi è solamente una: perché sono donne indipendenti, nel senso più vero ed intimo della parola. An

Franca Rame, Lo stupro

C’è una radio che suona… ma solo dopo un po’ la sento. Solo dopo un po’ mi rendo conto che c’è qualcuno che canta. Sì, è una radio. Musica leggera: cielo stelle cuore amore… amore… Ho un ginocchio, uno solo, piantato nella schiena… come se chi mi sta dietro tenesse l’altro appoggiato per terra… con le mani tiene le mie, forte, girandomele all’incontrario. La sinistra in particolare. Non so perché, mi ritrovo a pensare che forse è mancino. Non sto capendo niente di quello che mi sta capitando. Ho lo sgomento addosso di chi sta per perdere il cervello, la voce… la parola. Prendo coscienza delle cose, con incredibile lentezza… Dio che confusione! Come sono salita su questo camioncino? Ho alzato le gambe io, una dopo l’altra dietro la loro spinta o mi hanno caricata loro, sollevandomi di peso? Non lo so. È il cuore, che mi sbatte così forte contro le costole, ad impedirmi di ragionare… è il male alla mano sinistra, che sta diventando davvero insopportabile. Perché me l

Nel suo volto la storia dei cafoni

Pepite d’Archivio: ancora Gianni Rodari su Giuseppe Di Vittorio in un NUOVO, bellissimo testo da leggere tutto d’un fiato. Il brano, recuperato da Ilaria Romeo (responsabile dell’Archivio storico CGIL nazionale che lo conserva)  è tratto da «Paese Sera» del 3 novembre 1977 “Il 3 novembre del 1957 moriva a Lecco, dove si era recato per inaugurare la sede della Camera del lavoro, Giuseppe Di Vittorio. Ricordo la commozione di quelle ore, mentre la salma veniva trasportata a Roma per i funerali. Ricordo quei funerali. Roma ne ha conosciuti di più grandiosi. Quello di Togliatti, anni dopo, ebbe le proporzioni di una gigantesca manifestazione di forza. Ma non si è mai vista tanta gente piangere come ai funerali di Di Vittorio. Anche molti carabinieri del servizio d’ordine avevano le lacrime agli occhi. La cosa non stupiva. Di Vittorio non era stato solo il capo della Cgil e per lunghi anni un dirigente tra i più popolari del Pci: era diventato un uomo di tutti, stava nel cuore de