Nel giugno 1954 si tiene a Milano il convegno
della Società Umanitaria sulle condizioni del lavoratore dell’impresa industriale
(foto).
Vi partecipano sindacalisti della CGIL,
della CISL, della UIL, le Acli, giuristi, imprenditori, parlamentari.
Mentre Di Vittorio ripropone la necessità
di una legge, sullo Statuto dei lavoratori afferma nella sua relazione Renato
Bitossi: “Tratterò in questo mio intervento sulla relazione del prof.
Calamandrei un aspetto della situazione sindacale che in generale è meno
conosciuto se non da coloro che, quotidianamente, per i loro incarichi di rappresentanza
degli interessi dei lavoratori, seguono da vicino la loro vita, nelle
fabbriche, nelle campagne, in ogni luogo di lavoro. Si tratta della
salvaguardia dei diritti dei lavoratori nei luoghi di lavoro, del loro
trattamento economico e normativo, di preservare la salute e l’integrità fisica
dei lavoratori contro gli abusi padronali, contro i sistemi di ogni genere
adottati su larga scala dai datori di lavoro per deludere l’applicazione dei
contratti di lavoro e delle leggi, e di rendere vane le conquiste realizzate
dai lavoratori (leggi tutto)”.
L’anno successivo la
legge n. 96/55 istituisce una Commissione parlamentare di inchiesta sulle
condizioni dei lavoratori in Italia (Giuseppe Di Vittorio al Comitato sindacale unitario dell’Ilva di Genova Voltri; documenti per la Commissione d’inchiesta).
La CGIL organizza intanto
a Milano una Conferenza per la difesa dei diritti sindacali e delle libertà democratiche
(circolare 4 giugno 1955; circolare 13 giugno 1955) e rilancia l’esigenza di un intervento legislativo per tutelare la libertà
soggettiva di opinione politica dei lavoratori, riconoscere giuridicamente le
commissioni interne e vietare i licenziamenti arbitrari (La Conferenza della libertà).
Ilaria Romeo
Responsabile Archivio storico CGIL nazionale
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