Il 4
gennaio 1927, in seguito ai provvedimenti emessi dal fascismo, il
vecchio gruppo dirigente della CGdL, tra cui Rinaldo Rigola e Ludovico
D’Aragona (quest’ultimo Segretario generale dal 1918 al 1925), decise
l’autoscioglimento dell’organizzazione.
Contro tale decisione Bruno
Buozzi, Segretario generale dal 1925, nel febbraio 1927
ricostituì a Parigi la CGdL, che aderì, insieme ad alcuni partiti,
alla Concentrazione d'azione antifascista. Nello stesso mese, durante la
prima Conferenza clandestina di Milano, i comunisti dettero vita alla
loro Confederazione Generale del Lavoro. In questo modo, dalla fine
degli anni ‘20 e fino alla caduta della dittatura fascista, convissero
due CGdL: una di ispirazione riformista, aderente alla Federazione
Sindacale Internazionale; l’altra comunista, aderente all'Internazionale
dei Sindacati Rossi. A capo della CGdL clandestina, dopo l’espulsione
di Paolo Ravazzoli dal Partito Comunista, fu chiamato nel 1930 Giuseppe
Di Vittorio, che dopo aver militato in gioventù tra le file dei
sindacalisti rivoluzionari, aveva aderito nel 1924 al PCd’I.
Fino
alla metà degli anni ‘30 i rapporti tra le due Confederazioni si
mantennero tesi, soprattutto a causa della decisione presa dalla Terza
Internazionale di contrastare i riformisti, accusati di
“socialfascismo”. Quando però il pericolo fascista divenne assai
concreto, soprattutto in seguito alla presa del potere da parte di
Hitler in Germania (gennaio 1933), le diverse componenti della sinistra
riuscirono a trovare un terreno comune di iniziativa, evidente nella
politica dei Fronti popolari in Francia e Spagna. Gli effetti si fecero
sentire sia sulla politica italiana, con la firma nel 1934 del Patto di
unità d'azione tra PCd’I e PSI, sia sul sindacato. Il 15 marzo 1936,
infatti, Buozzi e Di Vittorio si incontrarono a Parigi per firmare la
“piattaforma d’azione della CGL unica”.
I successivi avvenimenti
internazionali (soprattutto la vittoria di Franco nella guerra civile
spagnola e la firma del patto di non aggressione tra Germania e URSS)
sembrarono annullare l’efficacia di quelle intese. Tuttavia, durante la
seconda guerra mondiale, scoppiata con l’invasione della Polonia da
parte dei nazisti nel settembre 1939, e parallelamente alla crescita
della resistenza antifascista, furono proprio quelle intese degli anni
‘30 a rappresentare la base di partenza per l’unità sindacale.
F. LORETO
Piattaforma d'azione della CGL unica
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