Il 29 gennaio 1952 Ernesto Alberti, colono dell’Appennino bolognese, scrive
a Di Vittorio per sottoporgli il progetto di un apparecchio agricolo
da lui ideato. Dopo aver invitato la Confederterra a valutare anche tecnicamente la macchina,
Di Vittorio risponde all’Alberti sottolineando i pregi dell’apparecchio e consigliandogli
di rivolgersi al Consiglio di gestione di qualche fabbrica emiliana per il suo possibile
sfruttamento e la sua realizzazione.
Il 13 maggio 1952 Galdino Recchia, maestro di musica di Montemesola (Taranto)
invia a Di Vittorio lo spartito di una marcia trionfale a
lui dedicata, mentre il fascicolo 170 della Serie Atti e corrispondenza 1950 custodisce
al proprio interno lo spartito ed il testo presumibilmente inediti della canzone
Viene il primo maggio del poeta tarantino Nicola Detimo.
Se numerose risultano essere le lettere indirizzate al “papà Di Vittorio” da
parte dei bambini, nel 1951 al segretario scrive anche “un prelato che si rivolge ad uno degli
esponenti più qualificati del Partito Comunista per ottenere che sia scongiurata
l’attuazione di una legge iniqua promossa dalla DC”.
Il fondo personale di Ottaviano Del Turco conserva articoli, interviste, interventi,
appunti, dichiarazioni, discorsi, contributi per libri e corrispondenza. All’interno
dei fascicoli però troviamo anche bozzetti, schizzi, disegni, vignette umoristiche originali dello
stesso Del Turco.
Il fondo personale di Manfredo Marconi, conserva 26 pagine di poesie
mss. e datts., anche in romanesco, composte a partire dal 1939, mentre il Fondo Bruno Trentin custodisce la riproduzione
di un decreto del Comitato esecutivo della
Repubblica romana del 12 febbraio 1849 donato nel 1992 al segretario confederale
da Bettino Craxi, collezionista di cimeli garibaldini et similia.
Se nel 1976 l’Accademia scoponistica italiana omaggia Lama della tessera ad honorem,
non mancano odi a lui dedicate o lettere in cui la base femminile apprezzi le doti
non solo politiche del segretario.
Non può mancare un riferimento al gioco più amato degli italiani: il calcio. L’Archivio fotografico
conserva più di una immagine sul tema. Ricordiamo Di Vittorio che premia i finalisti
del torneo di calcio organizzato a latere del I Congresso nazionale confederale
(1947) o che stringe la mano a Puskas, capitano della squadra
nazionale di calcio dell’Ungheria ed al mediano della squadra Jozsef. In pochi,
poi, sapranno che la Cgil aveva in passato una squadra ufficiale di calcio della
quale l’Archivio conserva gagliardetti e foto.
Una nota particolare merita il carteggio tra di Vittorio e Rigola in
occasione dell’85° compleanno di quest’ultimo (1953).
Rigola è stato uno dei fondatori della Confederazione generale del lavoro sorta
nel 1906 e ne fu il primo Segretario; esponente di spicco della corrente riformista,
diresse la Confederazione tra il 1906 e il 1918.
La sua non netta presa di distanza nei confronti del fascismo suscitò reazioni
molto aspre da parte degli antifascisti. Venuto per caso a sapere delle serie difficoltà
in cui Rigola viveva, Di Vittorio decise di concedere all’anziano segretario un
sussidio economico da parte della Cgil.
Interessanti anche gli ordini del giorno inviati alla CGIL in seguito all’attentato a Togliatti del 14 luglio 1948 e ai
fatti del luglio 1960, insieme alle prese di posizione
relative ai fatti di Ungheria dell’ottobre 1956. L’Archivio
conserva, nello specifico, il telegramma di Italo Calvino a Giuseppe
Di Vittorio del 28 ottobre 1956. Lo scrittore, condividendo la posizione di
condanna assunta da Di Vittorio sull’invasione sovietica dell’Ungheria maturò la
decisione di uscire dal Pci.
Infine si segnala il verbale manoscritto di Segreteria
del 21 aprile 1978 relativo al rapimento Moro.
Ilaria Romeo
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